Uno dei piatti simbolo della cucina Made in Italy sono senza dubbio le bruschette. Un manicaretto della cucina povera che si pensa abbia avuto origine nella tradizione napoletana, per poi guadagnare popolarità in tutto il mondo.
Oltre al sapore inconfondibile dei condimenti e alla fragranza del pane, la caratteristica che conquista tutti i palati è la sua semplicità, che permette così di assaporare gli ingredienti genuini della nostra terra, tra gusti classici e abbinamenti più fantasiosi.
La parola “bruschetta” si ipotizza derivi dal nome di un’antica spazzola per buoi e cavalli, la brusca. Il piatto nasce dal bisogno dei contadini di conservare le pagnotte di pane, bene preziosissimo che non poteva essere sprecato. La fetta di pane era abbrustolita, o abbruscata, sul fuoco e poi strofinata con dell’aglio, a cui poi si aggiungono olio, sale e pomodorini. Con il passare del tempo, alla ricetta classica si sono aggiunte infinite combinazioni di sapori.
Varianti delle bruschette
L’origine delle bruschette è antica quindi non si sa con esattezza in che periodo sia nata o dove. Forse in Toscana o Lazio, nel cui dialetto primitivo si ritrova la parola bruscare. Il termine è poi diventato comune nella lingua italiana e usato come sinonimo di cuocere o bruciare. Gli Etruschi, invece, potrebbero essere stati i primi ad aggiungere l’olio, utilizzato non solo come condimento ma anche come medicinale e combustibile. In Toscana, la bruschetta è infatti chiamata fettunta (fetta unta) e viene preparata con il pane toscano senza sale.
In Puglia, le fette di pane erano mangiate dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro e accompagnate dall’olio tipico ottenuto da olive spremute a freddo. I piemontesi la chiamano soma d’aj, termine che deriva da “soma”, il carico degli asini, e da “aglio”, uno degli ingredienti principali. Infine, in Calabria è conosciuta come fedda ruscia, ovvero “fetta abbrustolita” e il condimento rispetta quello tradizionale.
Ricetta
Per la preparazione, l’ideale sarebbe utilizzare un pane già indurito, in questo modo è possibile mantenere la croccantezza senza rinunciare al sapore. Inoltre, è un ottimo modo per riutilizzare del pane vecchio senza sprechi.
Il pane era quindi tagliato e abbrustolito da entrambi i lati, sui quali si strofina poi dell’aglio crudo. Il sapore deciso dell’aglio contrasta la dolcezza dei pomodori, e il suo inconfondibile profumo dona carattere al piatto. Questa piccola pianta è stata coltivata per migliaia di anni dalle popolazioni del mediterraneo per i suoi infiniti utilizzi. Sono note le sue doti antisettiche e i numerosi benefici che ha sulla nostra salute: la protezione delle difese immunitarie e il benessere del cuore sono alcune delle incredibili qualità di questo prodotto, senza contare il ruolo da protagonista nella cucina del nostro paese e di molti altri.
Successivamente, vanno tagliati dei pomodori freschi a pezzettini che andranno posti sopra la fetta di pane e guarniti infine con un filo d’olio, sale, pepe e una foglia di basilico, anch’esso fresco, a piacimento.
Tra le variazioni sul tema più popolari troviamo una sostanziosa bruschetta con salsiccia o quella alla pizzaiola, una bruschetta fresca con salmone e formaggio spalmabile e, per chi sceglie una dieta vegana o vegetariana, bruschetta rustica con verdure o con crema di olive e carciofi.
Questa pietanza così essenziale si presta ad essere condita in mille modi differenti, sfruttando ingredienti di culture da ogni angolo del mondo. La semplicità di una fetta di pane croccante condita con il pomodoro viene arricchita da odori e gusti nuovi, mettendo sempre al primo posto la freschezza e la qualità dei prodotti.