Se la cassata è la regina della cucina siciliana, il cannolo è sicuramente il re.
Ricotta cremosa, gocce di cioccolato e cialda croccante rendono il cannolo siciliano uno dei dolci più amati della pasticceria nostrana.
La sua storia ha radici antichissime: si dice che sia nato in un castello in quel di Caltanissetta. Al suo interno viveva un nobile signore saraceno che, com’era d’uso in quel periodo di dominazione araba, contava su un ricco harem.
L’uomo era molto prodigo di attenzioni per le sue concubine, che conoscendo la sua gentilezza facevano di tutto per ingraziarselo e ottenere ancora più gioielli, sete preziose o elisir di bellezza.
Proprio a questo scopo una di loro rielaborò un dolce romano ripieno di ricotta, che prevedeva l’uso di una scorza fritta. Il suo dono fu gradito dal signore saraceno al punto che fece di lei la sua prediletta e che decise di offrire il dolce a ogni ospite.
Ciò contribuì a una diffusione capillare del cannolo, la cui ricetta raggiunse ogni punto della Sicilia. Questa diffusione fece sì che il dolce divenisse quasi oggetto di gara in ogni parte dell’Isola.
Il cannolo, infatti, è uno, ma le varianti sono tante: a seconda del punto della Sicilia da cui proviene la cialda può essere preparata con grano tenero, vino, zucchero, strutto, cacao amaro o dolce, cannella e altre spezie.
La ricotta può essere vaccina o di pecora e può essere lavorata in modi diversi, presentandosi grumosa o più cremosa e liscia. Può contenere le famose gocce di cioccolato ma può anche essere aromatizzata al pistacchio, al limone e al cacao.
Persino le decorazioni possono variare: c’è l’imbarazzo della scelta tra canditi, miele e scorzette di agrumi. Ciò che è certo è che, qualsiasi sia il cannolo che ci si trova davanti, c’è poco da questionare: si tratta infatti di uno di quei piatti assolutamente da provare almeno una volta nella vita.