La diffusione del pomodoro di Pachino è stata una vera e propria rivoluzione: dal pomodoro classico medio-grande ad un pomodoro più piccolo, dolce, ancora più saporito.
La Sicilia in tavola con il pomodoro Pachino
Nonostante sia stato prodotto per la prima volta dalla multinazionale israeliana HaZera Genetics, il pomodoro Pachino ha trovato un ottimo habitat in Sicilia dove luce del sole e clima mite mancano di rado.
È in queste condizioni atmosferiche, infatti, insieme alla lavorazione del terreno e alle qualità dell’acqua, che il pomodoro Pachino restituisce un sapore dolce e una polpa consistente e croccante.
Dal 2003 prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP), è conosciuto ormai in tutto il mondo anche per le sue qualità antiossidanti che lo rendono un alimento privilegiato dal punto di vista nutrizionale. Il nome deriva da un comune che si trova sulla punta meridionale della Sicilia e che, con Ragusa e Siracusa, forma un triangolo.
Una vera eccellenza siciliana di cui esistono quattro varietà.
Il ciliegino cresce a grappolo e si riconosce dal suo aspetto a “ciliegia” con frutti tondi, piccoli e di colore rosso acceso. Il sapore è dolce, perfetto per piccoli snack fuori pasto o come ingrediente di tanti piatti, primi o secondi.
Il costoluto è, invece, più grande rispetto il ciliegino ed è leggermene schiacciato. Cambia anche il colore, di un verde molto scuro, con una polpa morbida e un sapore molto particolare, aromatico.
Il pomodoro Pachino tondo liscio è di piccole dimensioni e dalla polpa croccante, con un gusto molto forte, ottimo per insalate e contorni. Il colore va dal rosso molto acceso al verde in prossimità del picciolo.
Infine, il pomodoro Pachino detto grappolo può essere di entrambi i colori, verde o rosso. Tondo, liscio, ha una polpa molto saporita e consistente, ottimo per essere cotto e trasformato per esempio in un sugo denso da accompagnare alla pasta.