Il pesce fritto è un buon piatto sempre apprezzato dagli amanti del pescato.
Ottimo da consumare come street food, in piedi, con una buona frittura di pesci piccoli avvolta in un foglio di carta da cucina, o come secondo piatto più elaborato in un ristorante elegante.
La frittura sta bene su moltissimi tipi di pesce. La tradizione siciliana è ricca di pesce fritto in ogni forma, dai più grandi pesci di mare ai molluschi, per esaltare i sapori già forti di questo piatto prelibato.
Il baccalà fritto, ad esempio, è un piatto tipico della tradizione, da consumare soprattutto in concomitanza delle feste natalizie.
Todari e calamari fritti sono protagonisti di antipasti e di secondi piatti in cui il sapore viene esaltato con un pizzico di limone su una frittura corposa, regalando un esplosione di gusto unica.
Gamberi e gamberoni fritti sono all’ordine del giorno soprattutto nei ristoranti in riva al mare, nelle costiere sicule in cui il pescato abbonda durante tutto l’anno.
Come antipasto principale, invece, non possiamo dimenticare di menzionare la frittura di paranza, spesso protagonista con un tavolo dedicato anche nei buffet di matrimonio. Il termine “paranza” deriva da una speciale imbarcazione di pescatori, dotata di una rete a strascico che raccoglie indistintamente pesci di piccola taglia. Sono pesci di razza diversa, tutti accomunati da piccole dimensioni – per intenderci, sono lunghi quanto una patatina fritta.
Per non rovinare la fauna marina, la legge consente oggi questo tipo di pesca solo entro i 3 chilometri dalla costa, con metodi meno invasivi della pesca indiscriminata sui fondali marini.
I pesciolini così raccolti vengono infarinati e fritti nell’olio bollente, e mangiati integralmente, senza deliscarli e senza togliere testa né coda.Si tratta solitamente di piccoli merluzzi, sogliole, alici, piccoli saraghi e cefali, moscardini e lattarini, più altre razze minori di piccola taglia.
La frittura di pesce è sempre presente nel menù di Franco Ristorante a Palermo.