E’ ancora la pizza più amata e richiesta dagli italiani, nonostante la ormai immensa varietà di gusti e combinazioni che si trovano sui menù dei ristoranti e delle pizzerie, stiamo parlando della pizza margherita.
La margherita è infatti la pizza per eccellenza, nella sua semplicità di ingredienti che la rendono uno dei simboli dell’Italia gastronomica e non.
Per la pizza margherita è inoltre possibile fare una ricostruzione storica precisa, con date e nomi, operazione difficile quando si tratta di conoscere l’origine di un piatto.
L’anno di nascita della pizza margherita è il 1889, quando il pizzaiolo Raffaele Esposito compone tre tipi di pizza diversi da presentare alla regina Margherita di Savoia, moglie del re d’Italia Umberto I.
Il gusto della regina preferisce la pizza composta da mozzarella, pomodoro e basilico, tanto che Esposito la rinomina con il nome della sovrana.
La ricetta, però, non appartiene ad Esposito, che sembra quindi aver solo dato il nome con cui la conosciamo anche oggi. Già nel 1858, in un libro dal titolo “Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti”, viene descritta una pizza contenente formaggio grattugiato, mozzarella, basilico e, talvolta, pomodoro.
Ancor prima, nel 1830, la pizza con pomodoro, basilico e mozzarella veniva descritta nel testo di Riccio “Napoli, contorni e dintorni”.
Altri ricettari dell’epoca danno indicazioni su come la pizza fosse composta: il pomodoro veniva messo sopra gli altri ingredienti e non sotto, coprendoli tutti; la pizza poteva anche essere chiusa su se stessa, piegata in due, dando vita a quello che già all’epoca veniva chiamato calzone; e ancora, lo stesso calzone va cosparso di olio e pomodoro esternamente per completare la ricetta.
E la parola pizza?
Anche questa ha un’origine molto antica, addirittura nel Medioevo. Il primo documento in cui il termine viene ritrovato risale al 997, in un contratto di locazione di un mulino il cui pagamento includeva un omaggio di 12 pizze.