Nonostante spopolino oggi pizze gourmet con ogni tipo di ingrediente, ci sono alcune pizze che con il passare del tempo e con il susseguirsi di “mode gastronomiche” restano icone del food. Tra queste, la pizza Capricciosa. La Pizza Capricciosa nasce come ricetta “svuota frigo”, mettendo insieme ingredienti avanzati e, originariamente, anche di scarsa qualità. Quando è stata inventata, non c’era la stessa attenzione che esiste oggi nei confronti della scelta dei prodotti. Si utilizzavano, ad esempio, anche ingredienti di scarsa qualità come olive nere con stabilizzante di colore o prosciutto cotto fatto con assemblati di carne pressata.
Pizza Capricciosa: come e dove nasce?
Siamo nel 1937 nel ristorante Capricciosa di Roma. E’ qui che nasce la pizza omonima. Preparata a partire dalla base della famosa Margherita, si aggiungevano rimanenze di altre pizze o tanti altri condimenti: una pizza di recupero, insomma. Da una pizza di “seconda categoria”, nata dagli scarti di altre ricette, si è arrivati oggi ad una delle pizze simbolo: la Capricciosa, entrata a far parte del menu di ogni pizzeria. Al contrario, quindi, oggi questa pizza è ritenuta di grande qualità, con un condimento squisito, abbondante e goloso.
Una pizza di qualità: gli ingredienti
Amata da tutti e apprezzata per il suo insieme unico di sapori, a fare la differenza è la qualità degli ingredienti. Una Capricciosa di qualità si ottiene scegliendo materie prime di qualità, senza tralasciare impasto e maturazione. Dal pomodoro biologico alla mozzarella fiordilatte come base, si uniscono i funghi champignon freschi, carciofi sott’olio, olive nere di prima scelta e prosciutto cotto di alta qualità (deve proprio avere questa definizione in etichetta).
Ecco che una pizza che originariamente è stata sottovalutata diventa una tra le pizze più famose, apprezzate e richieste in assoluto, in barba ai nuovi abbinamenti: la pizza Capricciosa rimane sempre una certezza.