Indimenticabile antipasto nato negli anni ’80, il cocktail di gamberi ha sommerso per molti anni le tavole da nord a sud dei ristoranti e nelle case degli italiani.
Molti ne apprezzano il suo gusto intenso e ricercato, che riesce a unire la dolcezza dei crostacei con i tanti ingredienti utilizzati nella salsa. Questo celebre antipasto però, oltre il suo sapore, ha anche un’interessante storia da raccontare.
Dov’è nato l’antipasto simbolo degli anni 80′?
Le sue origini non sono note, e probabilmente non si scoprirà mai il suo inventore. Di certo sappiamo che il primo fenomeno popolare di questo piatto ha origini ben più lontane degli anni 80′. Pensate un po’ che i primi cocktail di gamberi sono stati serviti negli anni 50′.
Precisamente nel 1959 quando in un casinò di Las Vegas venne proposto di inserire l’antipasto in menù da un italo-americano.
La ricetta scaturì un enorme successo arrivando a tagliare il traguardo, nel 1991, delle 25 milioni di porzioni vendute. Si iniziò a servire in Italia negli anni 70′ ma la sua popolarità esplose definitivamente 10 anni dopo.
In realtà possiamo dire che forse la moda di proporre questo antipasto non è mai del tutto passata, soprattutto nelle festività è considerato un vero e proprio evergreen. Anche nell’ultimo periodo questo entrèe ha ritrovato luce anche nei ristoranti più rinomati, infatti, non sono mancate ad arrivare le rivisitazioni in variante contemporanea.
La ricetta del cocktail di gamberi
Probabilmente se avete vissuto in quegli anni non vi sarà mai capitato di mangiare un cocktail di gamberi dallo stesso e identico sapore in posti differenti.
Questo perché non è mai stata depositata una ricetta ufficiale in Italia, i tanti ingredienti presenti trovano spesso variazioni, sia da parte degli chef che nelle cucine casalinghe. Di certo quello che accomuna un po’ tutte le ricette è la presenza della salsa rosa che condisce e amalgama i crostacei.
La salsa rosa generalmente è composta da: maionese, ketchup, senape, salsa worcestershire e cognac.
Anche se la ricetta di quest’ultima assume varianti a seconda dei gusti culinari personali.
C’è chi preferisce le mazzancolle o persino gli scampi ai classici gamberetti, altri decidono di aggiungere della panna da cucina per smorzare leggermente la nota alcolica data dal cognac.
Insomma chi ha inventato la salsa cocktail non l’ha fatto di certo con l’intendo di mettere d’accordo i gusti degli amanti di questo antipasto.
Probabilmente l’unico ingrediente che troviamo in tutte, e che non influisce più di tanto sul gusto finale del cocktail, è la lattuga.
Che sia servita in piccoli piatti o in bicchierini da cicchetto la presenza della lattuga pare proprio il simbolo riconoscente della portata.
Perché proprio il bicchiere
La popolarità di questo antipasto deve molto anche alla sua particolare presentazione fatta nelle coppe e in calici.
Se oggi siamo abituati a vedere diverse portate servite in questo modo dobbiamo pensare che all’epoca non era proprio cosi scontato.
La storia che lega il cocktail di gamberi ai bicchieri risale all’era del proibizionismo americano.
In questo periodo non poteva essere servito alcool in bar e locali, questi decisero quindi di reinventare l’utilizzo dei bicchieri, ormai diventati inutili, impattando gli antipasti in modo scenografico e divertente.