In cucina è tutta una questione di equilibrio, un sapore forte rischia di sovrastare un sapore delicato. Per questo, quando si tratta di piatti a base di pesce il vino bianco è la scelta ideale. La ragione è semplice: i piatti di pesce sono tendenzialmente più delicati e meno strutturati delle ricette a base di carne. È il palato, quindi, a richiedere qualcosa di non troppo forte. La tannicità del vino rosso disturberebbe le papille gustative, rovinando il sapore del pesce; la stessa cosa vale per i vini dolci e liquorosi.
Ma come abbinare il vino ai piatti di pesce?
Non è così scontato. Anche tra i vini bianchi esistono delle differenze. Ecco cosa considerare nella scelta.
Cottura del pesce
La cottura del pesce influisce sul risultato della ricetta e, di conseguenza, sul sapore del piatto. I pesci al vapore, lessati e serviti con salse bianche andranno serviti con vini bianchi secchi, giovani e non molto strutturati. Si tratta di vini non intensi all’olfatto, ad esempio. I pesci in salsa rossa, invece, richiedono vini bianchi secchi più strutturati o anche vini rosati. L’unica eccezione riguarda i pesci grassi cucinati in salsa rossa: in questo caso la tannicità di un vino rosso leggero viene in soccorso al palato. La regola di base rimane però la stessa, il vino bianco resta l’accompagnamento perfetto per i piatti a base di pesce.
Che tipo di pesce?
La scelta di un vino bianco rispetto ad un altro dipende anche dal tipo di pesce che viene cucinato. Pesce di mare o pesce d’acqua dolce? I pesci di mare sono decisamente più saporiti, richiedono quindi vini potenzialmente più strutturati rispetto al pesce di lago. Piatti a base di crostacei e molluschi, come le cozze, vanno accompagnati a vini più morbidi e leggermente aromatici o spumanti metodo classico.