Buono, nutriente e anche estremamente benefico: il pistacchio, seme oleoso del frutto dell’albero pistacia vera, ha moltissime proprietà nascoste.
Per secoli il pistacchio è stato impiegato in cucina per lo più grazie al suo sapore inconfondibile: si hanno testimonianze del suo consumo già a partire dal 7.000 a.C.
Con il passare del tempo, medici e professionisti della nutrizione ne hanno analizzato le componenti, scoprendo che oltre a essere un concentrato di gusto contiene anche grassi sani (oltre il 90%) tra cui fibre, proteine, potassio, fosforo, vitamina B6, tiamina e sali minerali.
Fra i benefici più apprezzati c’è l’azione di riduzione dei danni cellulari: il pistacchio comprende infatti antiossidanti che svolgono un ruolo chiave nell’abbassamento del rischio di alcune malattie.
Tra gli antiossidanti spiccano, in percentuale, luteina e zeaxantina: due sostanze necessarie per proteggere gli occhi dalla luce blu (la luce irradiata da computer e dispositivi hi-tech) e dalla degenerazione maculare, una condizione in cui la visione centrale è compromessa o persa.
Il pistacchio ha inoltre un ruolo essenziale nel mantenimento della linea. In questo senso gioca un grande ruolo anche l’elevata quantità di fibre, che concorre ad aumentare il senso di sazietà aiutando a mangiare meno.
Per di più, nonostante abbia un contenuto di carboidrati più elevato rispetto alla maggior parte della frutta secca, il pistacchio ha un basso indice glicemico, il che significa che non causa picchi di zucchero pericolosi nel sangue.
Recenti studi hanno anche dimostrato che il pistacchio ha un effetto benefico sul colesterolo: riducendo significativamente il colesterolo LDL e quindi il rischio di malattie cardiache.
Franco Ristorante Pizzeria a Palermo dà ampio spazio a questo piccolo elisir di salute: nel suo menù sono presenti la pizza barchetta norvegese, la pizza bronte e le fettuccine con pesto di pistacchio e gambero rosso, che ne esaltano il sapore.
Un tocco di qualità per questi piatti dato da un particolare tipo di pistacchio: il pistacchio di Bronte.