Un alimento capace di mettere d’accordo tutti, nutrizionisti e cuochi che cercano sapori forti nelle loro cucine: il salmone è un pesce ricco sia di gusto che di sostanze benefiche dell’organismo, ed è per questo inserito in ogni dieta ipocalorica per il consumo settimanale.
Al contrario di quanto si possa pensare proprio per il suo sapore intenso e distintivo, il salmone non è affatto un pesce grasso. È ricco di proprietà e benefici: a fronte di un apporto calorico nella media rispetto ad altri pesci, il salmone contiene un numero più elevato di acidi grassi Omega 3, indicati per il benessere del cuore e della pelle.
Proprio gli Omega 3 sono infatti in grado di abbassare il livello di colesterolo nel sangue, prevenendo malattie cardiache legate all’ostruzione dei vasi a causa del colesterolo in eccesso.
Un consumo frequente di salmone, sia fresco che affumicato, sostiene quindi la corretta funzionalità del cuore. Attenzione, però: il salmone affumicato, per quanto perfetto per alcuni tipi di preparazione – come le buonissime farfallette al samone -, contiene una maggiore quantità di sale. È quindi da consumare moderatamente, specie se si soffre di ritenzione idrica o di ipertensione.
Gli omega 3 sono importanti anche nella riduzione dello stress ossidativo, ossia dell’eccesso di radicali liberi. I radicali liberi, materiale di scarto del nostro metabolismo, sono responsabili dell’infiammazione di molti organi interni, portando ad un invecchiamento cellulare più veloce. Gli omega 3 contenuti nel salmone ne contrastano la formazione, e svolgono quindi un’azione protettiva nei confronti delle cellule.
Il salmone è inoltre ricco di vitamina D, indispensabile nel processo di fissazione del calcio nelle ossa e nella produzione di collagene. Ottimo, quindi, sia per prevenire l’osteoporosi che per rigenerare le cellule che compongono la pelle, i muscoli, le articolazioni e al cartilagine.
Tra una fetta di carne di maiale e una fetta di salmone, è sempre meglio preferire quest’ultima. Le calorie sono simili, le proteine anche, ma la quantità di grassi è nettamente inferiore in una buona fetta fresca del nostro pesce preferito.