La perfetta cottura della carne non è roba da poco! Sicuramente vi sarà capitato di chiedere al ristorante una cottura più o meno lunga a seconda dei vostri gusti e vi sarà anche capitato di chiedervi come mai le carni vanno cotte e perché la cottura varia da carne a carne.
La cottura delle carni è un passo necessario, prima dell’ingerimento, perché le carni crude contengono per natura batteri e virus che possono essere uccisi solo attraverso la cottura. Ma è anche una questione di gusto! Pensate ad una bistecca cruda e ad una cotta sulla brace: scegliereste mai la prima?
Due malattie che potrebbero essere contratte, qualora si mangiasse carne cruda, sono, per esempio, la salmonella (per quanto riguarda pesce e pollo) e la trichinella (per quanto riguarda il maiale).
La perfetta cottura dipende, dunque, dalla tipologia di carne:
Carne di manzo: ci sono diverse possibilità di scegliere il grado di cottura interna che preferiamo, quindi più che una singola temperatura, abbiamo fasce di temperatura alle quali attenerci:
– da 50°C a 55°C: carne al sangue
– da 55°C a 65°C: carne a media cottura
– da 66°C a 70°C: carne ben cotta
– da 71°C in su: carne troppo cotta
Carne di maiale: è preferibile servirlo ben cotto, ad una temperatura di 72°C
Carne di pollo: va servita, senza possibilità di scelta, ben cotta ad una temperatura di 75°C
Carne di agnello e vitello: si può variare da una temperatura minima di 65°C ad una massima di 80°C
Pesce: per sicurezza non va cotta ad una temperatura inferiore a 63°C
Non tutti sanno che la misurazione della temperatura di un pezzo di carne va sempre fatta nel punto dove il calore fa più fatica ad arrivare (cuore per la carne di manzo e sovra coscia per la carne di pollo).
Stare attenti alla perfetta cottura delle carni può rendere l’esperienza culinaria più piacevole ed evitare rischi per il nostro organismo.